Nanni Cagnone, otto prose
Angelo Cagnone, otto carte
Formato 14 x 18 cm
Pagine 24
Illustrazioni 8 tavole a colori applicate sulla pagina
Isbn 978-88-901811-6-0
Disponibilità sì
Prezzo internet €10,00 + spese postali
Prezzo edizione digitale € 2,00
È una mai coricata tensione, forse, il fattore più evidente delle strofe di Nanni Cagnone; l’unico rintracciabile, che non può non investire una scrittura così libera, non per limitarne il doppio godimento, per il lettore e per l’autore, ma per favorire l’estrazione di altri concetti; fra tutti la doviziosissima creatività del linguaggio stesso, abilitato a tutto. Le meraviglie possibili della lingua, particolarmente luccicanti, benché ora fortemente aggredite in Italia, scaturiscono beate e inquiete entro e contro e oltre gli obblighi comunicativi.
Non molto distante, il fare artistico del fratello di Nanni, Angelo Cagnone. Suoi oggetti di ricerca sembrano il mescolarsi e il combinarsi dei tempi, delle dislocazioni. Con eleganza centralizzando l’incentralizzabile e cioè dispersione, eterogeneità, mosse a lato, ritmi e accostamenti anomali. Si potrebbe dire che è l’ignoto, non il pervasivo ignoto-del-noto che ci affligge, a correttamente tentare entrambi i fratelli.
Nanni Cagnone è nato in Liguria nel 1939. È stato giornalista, editore, critico d’arte, direttore creativo di agenzie di pubblicità e docente di Estetica. Vive a Bomarzo. Tra le sue opere: What’s Hecuba to Him or He to Hecuba? (New York 1975), Andatura (Milano 1979), Vaticinio (Napoli 1984), Armi senza insegne (Milano 1988), Comuni smarrimenti (Milano 1990), The Book of Giving Back (New York 1998), Il popolo delle cose (Milano 1999), Enter Balthazar (New York 2000), Pacific Time (Milano 2001), Doveri dell’esilio (Pavia 2002), Index Vacuus (New York 2004). Ha tradotto testi di Eschilo e G. M. Hopkins.
Angelo Cagnone è nato in Liguria nel 1941. Si è dedicato interamente alla pittura, senza alcuna frequentazione accademica, dal 1961, dopo il trasferimento a Milano. La prima mostra personale risale al 1965, alla Galleria del Cavallino di Venezia. Da allora l’attività espositiva si è susseguita sia in Italia che all’estero, documentando un continuo evolversi del linguaggio pittorico, espresso attraverso itinerari molteplici e diversi seppur strettamente connessi fra loro da cicli lenti e naturali, di cui ciascuno è continuità del precedente. Attualmente vive e lavora a Milano.