Presente, passato, futuro ruotano assieme in questo limpido, concentrato poema di Federico Italiano. La scena, se così si può dire, si svolge per vicendevoli e misteriosi tramiti visibili e invisibili, sullo sfondo della Glittoteca di Monaco, dove convivono il vivace scorrere esistenziale di più persone e più voci e le allusive sagome dei Mirmidoni, l’esercito di Achille – poeticamente ‘chiamato’. Di controcanto i disegni di Boyer, in cui è avvenuto un superamento che ha portato al realizzarsi di una poetica visiva suggestiva e inquietante. Le opere trasmettono dall’interno della loro ferma compiutezza formale sotterranee vibrazioni. La vertigine di uno straniato risveglio.
Federico Italiano (Novara, 1976), poeta, saggista e traduttore, vive da alcuni anni a Monaco di Baviera. È redattore di ‘Atelier’ e collabora con diversi periodici italiani, tra cui ‘Alias’, supplemento de ‘Il Manifesto’, e ‘Nuovi Argomenti’. Ha tradotto, tra gli altri, Vicente Aleixandre, Elizabeth Bishop, Michael Krüger, Lutz Seiler, Philippe Soupault e Durs Grünbein. Sue poesie sono comprese nell’antologia I poeti di vent’anni (a cura di Mario Santagostini, 2000) e in Samiszdat. Giovani poeti d’oggi (a cura di Giorgio Manacorda, 2005). Per ‘Atelier’ ha curato il numero monografico Giovane poesia europea (n. 30, giugno 2003). Ha pubblicato il volume di poesie Nella costanza (Edizioni Atelier, Borgomanero, 2003).
Andrea Boyer, di origini nizzarde ma nato a Milano nel 1956, ha frequentato l’Accademia di Brera specializzandosi in scenografia. Di professione fotografo, ha realizzato numerosi still life per campagne pubblicitarie e ha iniziato a dedicarsi alla pittura alla fine degli anni ottanta, concentrando la forma espressiva, oltre che sull’incisione e sull’olio, principalmente sul disegno. Negli ultimi quindici anni ha allestito oltre venti mostre personali in Italia e all’estero.